lunedì 5 dicembre 2011

6 DICEMBRE
SAN NICOLA DI BARI

SEQUENZA

Quicumque vult miracula
Ad Nicolaum properet
Cuius ab ipsis ossibus
Scatet humor mirificus.

Vos Agareni dicite
Narrate, cives Patarae,
Tantoque dives pignora
Duc tu prae cunctis Barium.

Hic est assertor virginum,
Defensor innocentium,
Hic est patronus iuvenum,
Hic est provisor pauperum.

Inter procellas aequoris
Hic navigantes protegit,
Et partus in discrimine
Hic laborantes adiuvat.

Hunc ergo iure supplices
Per orbem Gentes invocant,
Et hunc urbes et oppida
Patronum habere gestiunt.

Tot inte fidamoenia.
O Nicolai Pontifex,
Et Albanetum respice
Tibi iam rite serviens.

Te deprecante depluat
Omne de Coelis optimum,
Te deprecante, longius
Absistat omne pessimum.

Sed illud absit maxime
Tam duro rerum tempore,
Ut nunquam verae fidei
Lux alma nobis occidat.

Per illam nos constantiam
Tuam precamur cernui;
Qua Christi Dei Filli
Hostes pregisti perfidos.

Jesu corona Praesulum
Per Nicolai merita
Nomen tuum clarifica,
Sit tibi ubique gloria. Amen.

Iste Thaumaturgus dicitur. / miraculorum sanctus, / mundi defensor. / Ecclesiae columna, / terrenus angelus, / coelestis homo, / Patriarcharum aemulus, / Prophetis aequalis, / Apostolis similis, / omnium virtutum arca, / Thesaurorum dispensator fidelis.

Oremus Deus qui Beatum Nicolaum Pontificem innumeris decorasti miraculis, tribue, quaesumus, ut eius . meritis et precibus a gehennae incendiis liberemur. Per Christum Dominum nostrum. Amen.


INVITATORIO
Ant. Adoriamo il Re dei secoli: nella sua gloria vive Nicola, Pastore ineffabile.


UFFICIO DELLE LETTURE
INNO
Tu sei, Nicola, un segno di come
sempre a tutti il Vangelo è possibile:
il necessario e libero invito
a far che tutto sia dono d'amore!

Tu hai offerto la vita ai fratelli,
tu hai salvato innocenti da morte:
quale pastore e maestro di popolo
pure per noi sei fonte di luce.

Agli smarriti anche oggi sei guida,
e sempre apri la via del Regno
perfino in queste città disperate,
e additi quanto son verdi i Suoi pascoli!

E poiché sai di portare un nome
che è invocato dal mondo intero,
pure fra tutte le fedi diverse
fa' che si inveri l'amata Ecumene!

Sia gloria al Padre al Figlio allo Spirito,
al Dio infinito che scelse Nicola
fin dalla nascita, e santo lo rese:
grande iniziato per tutte le chiese!

Nicola, glorioso vescovo di Cristo.
Interceda per noi.

PRIMA LETTURA
Dal libro di Giobbe
II giusto vive per la fede.
Dio, come un padre, mi ha allevato fin dall'infanzia
e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato.
Se mai ho visto un misero privo di vesti
o un povero che non aveva di che coprirsi,
se non hanno dovuto benedirmi i suoi fianchi,
o con la lana dei miei agnelli non si è riscaldato;
se contro un innocente ho alzato la mano,
perché vedevo alla porta chi mi spalleggiava,
mi si stacchi la spalla dalla nuca
e si rompa al gomito il mio braccio,
perché mi incute timore la mano di Dio
e davanti alla sua maestà non posso resistere.
Se ho riposto la mia speranza nell'oro
e all'oro fino ho detto: "Tu sei la mia fiducia";
se godevo perché grandi erano i miei beni
e guadagnava molto la mia mano:
se vedendo il sole risplendere
e la luna chiara avanzare,
si è lasciato sedurre in segreto il mio cuore
e con la mano alla bocca ho mandato un bacio,
anche questo sarebbe stato un delitto da tribunale,
perché avrei rinnegato Dio che sta in alto.
Ho gioito forse della disgrazia del mio nemico
e ho esultato perché lo colpiva la sventura,
io che non ho permesso alla mia lingua di peccare,
augurando la sua morte con imprecazioni?
Non diceva forse la gente della mia tenda:
"A chi non ha dato delle sue carni per saziarsi?".
All'aperto non passava la notte lo straniero
e al viandante aprivo le mie porte.

RESPONSORIO

Nicola perseverando umilmente nella carità * Fu annoverato fra i Pastori.
Fu ritenuto da Dio degno della dignità episcopale,
Fu annoverato fra i Pastori.

SECONDA LETTURA
Dai «Trattati su Giovanni» di sant'Agostino, vescovo (123, 5)
La forza dell'amore vinca l'orrore della morte
Prima il Signore domanda, e non una volta, ma due e tre volte, quello che già sapeva, se Pietro lo amava; e per tre volte si sente ripetere da Pietro che lo ama; e per tre volte fa a Pietro la stessa raccomandazione, di pascere le sue pecore. Così alla triplice negazione che Pietro pronunziò un tempo, fa riscontro ora la triplice dichiarazione del suo amore, in modo che la lingua non serva all'amore meno di quanto servì alla paura, e non sembri avergli fatto dire più parole la temuta morte che la Vita presente. Sia dunque impegno dell'amore pascere il gregge del Signore, se il rinnegare il Pastore era stato indizio di paura. Coloro che pascono le pecore di Cristo con l'intenzione di condizionarle a se stessi e di non considerarle di Cristo, dimostrano di amare non Cristo, ma se stessi, spinti come sono dalla cupidigia di gloria o di potere o di guadagno, non dall'amore di obbedire, di aiutare, di piacere a Dio. Costoro, cui l'Apostolo rimprovera di cercare il proprio interesse e non quello di Cristo, devono essere messi in guardia dalle parole che Cristo ripete con insistenza: Mi ami? Pasci le mie pecore (cfr. Gv 21,17), che significano; Se mi ami, non pensare a pascere te stesso, ma pasci le mie pecore, e pascile come mie, non come tue; cerca in esse la mia gloria, non la tua, il mio dominio, non il tuo, il mio guadagno, non il tuo, se non vuoi essere del numero di coloro che appartengono ai «tempi difficili», di quelli cioè che amano se stessi con tutto quello che deriva da questo amore di sé, sorgente di ogni male. Coloro, dunque, che pascono le pecore di Cristo, non amino se stessi, per non pascerle come loro proprie ma come di Cristo. Il male che più di ogni altro devono evitare quelli che pascono le pecore di Cristo, è quello di ricercare i propri interessi invece di quelli di Gesù Cristo, asservendo alle loro brame coloro per cui fu versato il suo sangue. Chi pasce le pecore di Cristo, deve crescere nell'amore di lui al punto che l'ardore dello spirito vinca anche quel timore naturale della morte, per cui non vogliamo morire anche quando vogliamo vivere con Cristo. Ma per quanto grande sia l'orrore della morte, lo deve far vincere la forza dell'amore per colui che, essendo la nostra vita, ha voluto per noi sopportare anche la morte. Del resto se la morte comportasse poca o nessuna sofferenza, non sarebbe grande com'è, la gloria dei martiri. Se il buon Pastore che diede la sua vita per le sue pecore suscitò tra esse tanti martiri, quanto più debbono lottare per la verità contro il peccato fino alla morte, fino al sangue, coloro ai quali egli affidò le sue stesse pecore da pascere, cioè da formare e guidare. Davanti all'esempio della passione di Cristo non c'è chi non veda che i pastori devono stringersi maggiormente vicino al Pastore imitandolo, proprio perché già tante pecore seguirono l'esempio di lui: dietro a lui, unico Pastore, anche i pastori sono pecore in un unico gregge. Tutti ha reso pecore sue, egli che per tutti accettò di patire e, al fine di patire per tutti, si è fatto lui stesso agnello.

RESPONSORIO (Cfr. Sir 45,3; Sal 77, 70. 71)
II Signore lo rese glorioso davanti ai potenti, gli diede autorità sul suo popolo,
* e gli rivelò la sua gloria.
Lo scelse come suo servo, per guidare il popo¬lo che gli è caro,
e gli rivelò la sua gloria.

Oppure: SECONDA LETTURA
Dalla "vita di S. Nicola Vescovo" redatta da Michele Archimandrita.
(N.C. Falcomo, Sancti confessoris Pontifici et celeberrimi thaumaturgi Nicolai acta primigenia nuper detecta... Napoli 1751;)
Misericordia del Santo verso coloro che sono ingiustamente perseguitati
Ecco come Nicola imitò il Signore, intervenendo in favore di tre soldati condannati a morte ingiustamente dal prefetto della provincia, Eustazio.
Poiché quelli stavano per essere giustiziati in seguito alla accusa di peculato, Nicola li liberò dalla morte fermando la mano del carnefice e li salvò. Perdonò altresì, con grande misericordia, il giudice corrotto che pure era meritevole di severi ammonimenti. Il santo Vescovo, non solo venne a conoscenza prodigiosamente, ottenendone la liberazione di tre soldati che nei pressi, a causa di calunnia, venivano ingiustamente perseguitati, ma liberò anche dalla pena incombente alcuni ufficiali, che pur trovandosi lontano e ingiustamente condannati, stavano per essere condotti a morte. Egli era apparso in sogno ai giudici minacciandoli con tremendi castighi.
Tutto ciò è degno di fede e può essere narrato a quanti attingono alla fonte della sapienza.
Ricevuto il Battesimo, il santo Padre Nicola condusse sin da fanciullo una vita irreprensibile, e giunse allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo.
Ininterrottamente esercitò con larghezza la carità e ricevette da Dio la grazia di essere misericordioso nei confronti di coloro che erano oppressi, o ammalati lontani e che invocavano con fede il suo aiuto.
Si è diffusa ovunque la fama di questi prodigi e di molti altri che compie ancora. Il più famoso è proprio l'episodio della sua efficacissima protezione nei confronti dei tre ufficiali; quando costoro lo invocarono con fede ferma e fervente perché venisse in loro aiuto, il Santo apparve come in sogno all'imperatore Costantino e al Prefetto della città, Ablavio.
Quindi rivelato anche il proprio nome, minacciando ironicamente il Prefetto, lo indusse al pentimento, evitando che costui si macchiasse di sangue innocente. Ablavio infatti era volutamente colpevole, in quanto si era fatto corrompere. Con rimproveri minacciosi il Santo gli prospettò gravi castighi, cui sarebbe andato incontro se non avesse abbandonato subito l'inganno, liberando dalla condanna a morte i tre ufficiali.

RESPONSORIO
Il testimone di Cristo, informato della condanna di tre giovani innocenti, accorse in loro aiuto
* e li liberò
Spezzate le loro catene, li condusse con sé.
E li liberò.

Oppure: Dall'Omelia di Giovanni Paolo II, papa (Bari, 26 febbraio 1984).
San Nicola fu "uomo per gli altri"
Chi è il tuo Dio, Nicola? Chi è il tuo Dio al quale tu rendi testimonianza? Molti pellegrini vengono alla città di Bari, sul litorale adriatico. Vengono pellegrini dall'Italia, particolarmente dal Meridione. Vengono dall'estero, da Occidente e da Oriente. Qui trovano le reliquie, le spoglie mortali del Santo, che nel IV secolo fu vescovo di Myra nell'Asia Minore. Da li il suo culto si è diffuso in tutte le direzioni, cosi che Nicola sembra diventato un santo universalmente noto e venerato in tutta la cristianità. La sua figura non cessa di essere un punto particolare di incontro tra l'Oriente e l'Occidente, il che ha assunto un significato nuovo in questo tempo di accresciuti sforzi ecumenici. Da tanti secoli San Nicola di Myra non cessa di attirare a sé i cuori umani con questa particolare testimonianza che egli ha dato a Dio: al Dio di Gesù Cristo, al Dio della Provvidenza. Tutti coloro che vengono qui sembrano seguire questa testimonianza del Santo. Sembrano domandare sempre di nuovo: Nicola, dicci, chi è questo Dio al quale tu hai reso testimonianza? Rendici vicini a questo Dio! È strano: la storia ha fissato pochi fatti della vita del Santo, ma questa testimonianza è pervenuta fino a noi. Si è fissata nella memoria del popolo di Dio, nel culto liturgico della Chiesa, nell'arte sacra ed anche nei costumi e nelle consuetudini popolari di molte nazioni. Questo Dio, al quale il nostro Santo tanto rende testimonianza, è il Bene supremo e la sorgente di ogni bene. (Nicola di Myra) Egli ha attinto da Dio la sua speranza e la sua forza interiore. In Lui ha trovato l'appoggio per se stesso e per il gregge che gli è stato affidato. Dio, sorgente di ogni bene, fu per Nicola anche l'ispirazione a ogni bene, che egli cercava di fare agli altri nella sua vita. E proprio così è ricordato dalla viva tradizione della Chiesa: Nicola il benefattore. Nicola che con gli occhi fissati in Dio, Fonte di ogni bene, a tutti faceva del bene. Il Signore, al quale egli ha reso testimonianza con la propria vita, è il Dio di Gesù Cristo, quindi il Padre premuroso, che manifesta incessantemente la sua paternità nei riguardi delle creature e soprattutto nei confronti dell'uomo, mediante le opere della Provvidenza.
(Nicola) Egli fu grande testimone della Provvidenza Divina: lo attestano gli avvenimenti della sua vita ritenuta nella memoria della tradizione del popolo di Dio. La storia dei Santi nella Chiesa ha dato molti simili testimoni della Divina Provvidenza, anche in questa terra italiana. Nicola è come un modello e protagonista di essi. Egli ha reso testimonianza alla Divina Provvidenza non soltanto per il fatto di aver avuto Lui stesso una infinita fiducia, ma anche perché si studiò di essere la provvidenza per gli altri. Si prendeva cura del prossimo come un padre e una madre e, in base alle sue possibilità umane, rimediava alle loro necessità. Egli fu certamente fedele alle parole del Divino Maestro: "Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena " (Mt 6, 34). Come tutti i testimoni eroici della Divina Provvidenza egli fu un uomo di una fiducia illimitata. Ecco, in lui la Divina Provvidenza, la bontà paterna e in un certo senso materna di Dio ha trovato una eloquente testimonianza in tutta la vita del Vescovo Nicola di Myra. Da generazioni la Chiesa dell'Oriente e dell'Occidente, e persino gli uomini che sono fuori della Chiesa, vengono in pellegrinaggio, da secoli, a questa testimonianza. San Nicola sta davanti a noi come ministro di Cristo e amministratore dei misteri di Dio (1 Cor 4, 1). E mediante tutto il suo servizio episcopale, mediante l'amministrazione dei misteri di Dio, traspare la luce più profonda del Vangelo: il Regno del Dio dell'Amore. Nicola di Myra fu proprio un uomo che espresse nella vita questa sollecitudine per il regno di Dio e per la sua giustizia. Veniamo in pellegrinaggio al Santuario di San Nicola, nella città di Bari, durante l'Anno Santo della Redenzione, durante il giubileo straordinario. Veniamo a Bari per trovarci insieme col santo vescovo Nicola, dinanzi a questa Divina Provvidenza. Per professarla, per adorarla secondo questa testimonianza che il Santo ci ha lasciato. Che in questo Anno Santo della Redenzione parli una volta ancora a noi la testimonianza di San Nicola, che, fissandosi in Dio quale sorgente di ogni bene, fu buono egli stesso, fece del bene agli altri, fu veramente "un uomo per gli altri"; fu ministro di Cristo e amministratore dei misteri di Dio. Che questa testimonianza parli a noi!

RESPONSORIO Sal 61 (62), 6-7; Mt 6,33
Solo in Dio riposa l'anima mia, da lui la mia speranza
* Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in più.
Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare.

ORAZIONE Assisti il tuo popolo, Dio misericordioso, e per l'intercessione del vescovo san Nicola, che veneriamo nostro protettore, salvaci da ogni pericolo nel cammino che conduce alla salvezza. Per il nostro Signore …

Oremus:
Misericórdiam tuam, Dómine, súpplices implorámus,

et, beáti Nicolái epíscopi interveniénte suffrágio,
nos in ómnibus custódi perículis,
ut via salútis nobis páteat expedíta. Per Dóminum nostrum...

oppure: Padre onnipotente, amante delle anime, tu hai scelto il tuo servo Nicola quale vescovo della chiesa, perché potesse dispensare gratuitamente i tesori della tua grazia: rendici attenti ai bisogni degli altri e, poiché abbiamo ricevuto, insegnaci a dare a nostra volta. Per il nostro…

LODI MATTUTINE


INNO
Mite e puro di spirito eri,
e puro era il tuo sacrificio
che ogni giorno al Dio vivente
per noi offrivi con gemiti e lacrime.

Tu appena sacro ministro del Cristo,
servo degli umili, tu operaio
della divina pietà nella chiesa,
o protettore di orfani e vedove!

Eucaristia vuol dire sol questo:
far come Lui, amare i fanciulli,
serbarsi liberi da ogni possesso:
è d'ogni fede la vera essenza!

Sì, come Cristo abbattere i muri
di divisione e i molti orgogli,
e far con tutti un popolo nuovo:
che tutto il mondo sia corpo di Cristo!

Sia gloria al Padre al Figlio allo Spirito,
al Dio infinito che scelse Nicola
fin dalla nascita, e santo lo rese:
grande iniziato per tutte le chiese!

LETTURA BREVE (Ef 4, n-13) È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che si conviene alla piena maturità di Cristo.

RESPONSORIO BREVE
Pastore degno di lode, * per i suoi meriti siamo liberati.
Pastore degno di lode, per i suoi meriti siamo liberati.
Se lo invochiamo con tutto il cuore
per i suoi meriti siamo liberati.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Pastore degno di lode, per i suoi meriti siamo liberati.

Ant. al Ben.
O Misericordia di Cristo, infinitamente grande,
hai diffuso in tutto il mondo i meriti del tuo servo Nicola.
Intorno a lui l'intera Chiesa ritrovi la sua unità.

INVOCAZIONI
Rendiamo grazie a Dio Padre Onnipotente che in San Nicola ha manifestato la sua misericordia e insieme diciamo: Proteggi il tuo popolo, Signore.

Sull'esempio di San Nicola che beneficò molto il suo popolo,
- donaci di condividere sempre i bisogni degli ultimi.

Hai concesso al tuo servo Nicola una grande carità per la salvezza di tre vergini,
- concedici di mostrare la tua carità, con le nostre opere di misericordia.

Hai chiamato in modo mirabile il tuo santo vescovo a reggere la Chiesa,
- fa' che per la sua intercessione si ricompongano in Europa le divisioni tra le Chiese, i popoli e le nazioni.

Tu che non cessi di insignire il grande taumaturgo con numerosi miracoli,
- concedi alla città di Bari, alla sua provincia, alla Puglia, all'Italia,
di perseguire la via della giustizia e della pace.

Tu che hai concesso al Santo di intervenire nelle tempeste per salvare i naviganti,
per il patrocinio di Maria, stella del mare,
- conduci i nostri defunti al porto della salvezza.

Padre nostro...


Orazione
Padre onnipotente, amante delle anime, tu hai scelto il tuo servo Nicola quale vescovo della chiesa, perché potesse dispensare gratuitamente i tesori della tua grazia: rendici attenti ai bisogni degli altri e, poiché abbiamo ricevuto, insegnaci a dare a nostra volta. Per il nostro Signore,

VESPRI


INNO
Un santo nostro tu sei, o Nicola,
tu che l'errore da chi erra distingui
come il nostro gran papa Giovanni:
pure tu chiami l'errante "amico"!

Siam mendicanti di Dio pur noi:
or ti invochiamo anche a nome dell'ateo,
perché pur lui certamente tu ami,
dei bsognosi tu eletto custode.

Fai del tuo spirito parte con noi,
con tutti i servi e ministri del Verbo:
tu che di fede t'incendi e sul carro
come un novello Elia cavalchi.

Siam dentro tutti una grande
fungaia d'idolatrie, Nicola:
che almeno la chiesa adori il Padre
in ispirito e verità: questo insieme chiediamo!

Sia gloria al Padre al Figlio allo Spirito,
al Dio infinito che scelse Nicola
fin dalla nascita, e santo lo rese:
grande iniziato per tutte le chiese!


LETTURA BREVE (Ap 3, 20-21)
Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul trono.

RESPONSORIO BREVE
Tu che sei vicino al Signore, * conforta gli afflitti e soccorri i naufraghi.
Tu che sei vicino al Signore, conforta gli afflitti e soccorri i naufraghi.
Tu, celebre per i miracoli in terra e in mare.
Conforta gli afflitti e soccorri i naufraghi.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo
Tu che sei vicino al Signore, conforta gli afflitti e soccorri i naufraghi.

Ant. al Magn. O Nicola, dispensatore di carità, che vivi nella gloria di Dio,
ascolta le nostre suppliche e guidaci dopo la morte alla vita senza fine.

INTERCESSIONI Lodiamo Cristo Signore, che ha eletto vescovo San Nicola, perché la sua Chiesa, immagine della Trinità, sia fondata in eterno sulla fede degli apostoli: Conferma la fede del tuo popolo, Signore.

Tu, che hai inviato San Nicola, come i tuoi Apostoli, per evangelizzare i poveri,
- fa' che i pastori della Chiesa annuncino sempre agli uomini il tuo Vangelo.

Tu, che hai suscitato il glorioso Vescovo di Myra come difensore della vera fede e della giustizia,
- fa' che i governanti promuovano insieme al popolo la dignità dell'uomo.

Tu, che in San Nicola hai offerto al tuo popolo un'immagine della tua misericordia,
- fa' che nei pastori possiamo sperimentare la dolcezza della tua carità.

Nel tuo nome, il santo Dottore Ecumenico portò la riconciliazione e sanò le divisioni,
- dona il miracolo dell'unità alle Chiese sorelle d'Oriente e d'Occidente
che convengono nella preghiera e nello studio in Bari, dinanzi al suo corpo.

Padre nostro...


ORAZIONE Padre Santo, che nel Vescovo Nicola hai dato alla tua Chiesa una maestro di fede, invitto nel difendere la verità dagli assalti dell'errore e un pastore buono instancabile nel donarsi a tutti, dona una fede salda e un amore aperto e generoso al tuo popolo che lo venera come protettore. Per il nostro Signore


San Nicola di Bari: un santo da invocare in tempi di crisi economica e un santo che i vescovi possono imitare.




Un santo di cui si sa pochissimo, se non che vive tra la metà del III secolo e l'inizio del IV, nell'odierna Turchia, e che era vescovo della città di Myra. Le sue ossa, traslate a Bari nel 1087, continuano ad essere meta di pellegrinaggi, soprattutto dall'Oriente e dal nord Europa.

Se c'è un santo che la tradizione cristiana ci indica come protettore in tempi di economia magra, per tutti i rischi che la crisi si porta dietro, questo è senz'altro San Nicola di Myra e di Bari, festeggiato proprio oggi in tutte le Chiese d'Oriente e d'Occidente.

Nicola fu un vescovo che si occupò della fede del suo popolo (pare - secondo fonti tardive - che abbia partecipato al Concilio di Nicea del 325), ma senza dimenticare le necessità quotidiane, e divenne così un segno della Chiesa che non si scorda mai dei poveri (in questo imitando Dio, il vero Filantropo, cioè colui che ha amore per l'umanità).

Racconta la Leggenda Aurea che nella città dove si trovava il vescovo Nicola, c'era un uomo economicamente rovinato, padre di tre ragazze, le quali rischiavano di finire come prostitute non essendo il loro padre in grado di pagare i debiti da cui era gravato.

Quando San Nicola lo venne a sapere, per tre notti consecutive, senza farsi scoprire, gettò nella finestra della stanza da letto delle figlie sacchetti di monete, salvando così le ragazze da un destino infausto e altrimenti già segnato. Il padre pagò i debiti e gli rimasero i soldi anche per la dote delle tre figlie, che poterono in tal modo sposarsi. (Per questo fatto, il santo di oggi viene rappresentato con gli abiti pontificali, la barba bianca e lunga da vescovo orientale, e in mano tre palle d'oro o tre portamonete).

Quanto è attuale questa vicenda! San Nicola mostra con efficacia che cosa deve fare ogni buon Vescovo, e tutta la Chiesa, in tempi di crisi: trasformarsi in pronto intervento per sostenere - anche economicamente - il vero e unico tesoro di Cristo e della Chiesa, che è rappresentato dai poveri, a costo delle ricchezze materiali della comunità (che servono proprio in questi casi).

San Nicola - proprio per la sua grande fama di taumaturgo - è diventato il proverbiale Babbo Natale, che a dicembre continua a dispensare i suoi doni. Quante persone si troveranno tra non molto nelle condizioni del padre delle tre ragazze (se già non vi si trovano adesso)? E' ora di imitare i santi, anche istituzionalmente, mostrando che il loro esempio continua a incitare i cristiani e ad alimentare la "fantasia della carità", la quale "si fa" ma "non si fa vedere".

San Nicola - tra l'altro - è patrono principale della Grecia. Una nazione che in questo momento ha particolarmente bisogno dell'aiuto del suo santo protettore per non annegare nei debiti. Anche la Chiesa Greca, benché forse non allenata quanto la Chiesa Cattolica al pronto intervento economico nelle emergenze, può mettere mano ai propri "sacchetti di denaro" e salvare tante persone cadute in miseria o licenziate o comunque incapaci di ripagare i propri debiti.
Testo preso da: Cantuale Antonianum http://www.cantualeantonianum.com/#ixzz1flgEXVmZ
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